I colori sono un tema impossibile da evitare alla scuola dell’infanzia, tanto nella lingua madre quanto in quella straniera. Intorno ai due, tre anni d’età, i bambini imparano i nomi delle varie tinte, mentre tra il terzo e il quarto cominciano a distinguerne le diverse tonalità e sfumature, specialmente giocando a mescolare fra loro i colori primari, in modo da ottenere quelli secondari. Nello specifico, durante le lezioni di inglese, essi costituiscono i primi aggettivi che gli alunni memorizzano e l’insegnante può da subito accostarli a vari nomi, ad esempio quelli degli animali o delle parti del corpo; così facendo, i bambini interiorizzano facilmente una delle regole base della lingua inglese: la posizione dell’attributo rispetto al sostantivo. Sembra incredibile, dato che molti adulti faticano ad applicare questa semplice rule, eppure per un bambino, che più è piccolo e più la sua mente è elastica e, per così dire, “modellabile”, ciò avviene con straordinaria naturalezza.
Due anni fa ho creato un libretto su questo tema, con un camaleonte come personaggio e un colore diverso per pagina, scritto interamente in rima per facilitare la memorizzazione e poterlo anche cantare. Si tratta di una lettura versatile, poichè le frasi contengono molti vocaboli semplici e di uso quotidiano, che spaziano dal cibo al tempo atmosferico ed alla natura in generale. Talvolta, quando i bambini non ricordano come si traduce la parola “nuvoloso”, li invito a ripensare ad una delle pagine del racconto ed è una tecnica che spesso funziona. In seguito alla lettura, si possono fare svariati giochi motori, come il classico Witch Says Colour…, oppure Little Bee: i bambini formano un cerchio ed ognuno mostra il disegno di un fiore, ovviamente devono avere tutti colori diversi, in mezzo al cerchio resta un solo bambino e fa l’ape. A questo punto, tutti in coro dicono: “Little Bee, Little Bee, come to me! What colour do you want?”. L’apetta sceglie uno dei disegni, avanza, e prima di prenderlo deve saper dire il colore del fiore; se indovina, prende il posto del compagno, che invece si ritrova a fare l’ape. In alternativa, gli allievi possono disegnare il camaleonte, ricopiandolo dal libro ed esercitando, così, le loro abilità grafiche, per poi colorarlo del loro colore preferito, che ovviamente dovranno saper nominare all’insegnante.
Un’altra idea carina è collegarsi con il tema delle stagioni, in questo caso l’autunno. È l’occasione perfetta per vivere una lezione diversa dalle altre, facendo uscire i bambini nel cortile della scuola per raccogliere le foglie più belle, dopodiché viene fatto disegnare a ciascun allievo il tronco di un albero e con la colla vinilica si attaccano le foglie, precedentemente trovate, per creare la chioma variopinta. Ogni albero è unico e contraddistingue il tratto di ogni bimbo.
Proprio come l’autunno, anche l’inverno e il periodo natalizio hanno i loro colori caratteristici: nel prossimo articolo vedremo come collegare queste tematiche con il mondo delle forme. Stay tuned!
Un pensiero riguardo “What a colourful world!”