Maria Montessori diceva: “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari.”
Non esiste frase più vera! Quante volte sento dire che insegnare inglese in età prescolare è sbagliato, che è troppo presto, che i bambini devono potersi divertire…beh, alla fine di questo articolo e dopo aver guardato tutte le foto, ditemi sinceramente se secondo voi fare inglese da piccoli equivale ad annoiarsi!
Per far sì che i miei little ones familiarizzassero con i nomi degli animali, ho voluto progettare delle attività che consentissero di sporcarsi letteralmente le mani, specialmente in un’epoca storica in cui ai bambini viene vietato qualsiasi gioco che preveda il toccare la terra, lo sdraiarsi sul prato, il bagnarsi (soprattutto in inverno!)…
Ho voluto presentare gli animali in maniera contestualizzata, costruendo assieme ai bambini il loro habitat naturale, analizzando le differenze tra essi, per esempio i vari tipi di impronte che lasciano sui diversi terreni, e giocando con le rappresentazioni, proprio come farebbe qualsiasi bambino in un contesto destrutturato. Insomma, delle “lezioni” all’insegna della sperimentazione di tante sensazioni tattili e di molto, molto divertimento.
Abbiamo cominciato dagli animali che abitano ai Poli della Terra: killer whales, penguins, walruses, polar bears. Utilizzando un lato di una scatola di cartone come base, abbiamo steso il DAS bianco e incollato la carta velina azzurra e blu, tracciato alcune impronte e disposto gli animali come in una scena di un documentario del National Geographic! Il pinguino che, guardingo, attende che la famiglia di orche si allontani per tuffarsi, il tricheco che sonnecchia sotto i tiepidi raggi del sole e, infine, il maestoso orso polare in cerca di qualche succulenta preda.
A seguire, la savana: lions, hippos, rhinos, giraffes, zebras, hyenas, antelopes. Ci siamo serviti della medesima tecnica sopracitata, ovvero del cartone a fare da sostegno, il DAS – questa volta color terracotta -, della rafia e un pezzo di carta velina blu per creare una pozza. Uno scenario degno del capolavoro Disney “Il Re Leone”!
Ecco le immagini:
Nel nostro viaggio alla scoperta del mondo animale facciamo ritorno verso nord, precisamente nella foresta temperato-fredda, dove incontriamo brown bears, wolves, deers e moose. Abbiamo arricchito il nostro scenario con sassi e vera erba, e creato delle conifere con le parti dei “rami” degli alberi di Natale sintetici. L’orso bruno si è dimostrato particolarmente amichevole con i bambini, lasciandosi coccolare prima della nanna!
Un po’ infreddoliti, decidiamo di avvicinarci a latitudini dove il caldo la fa da padrone – speriamo di non ammalarci con tutti questi sbalzi di temperatura!!! – e veniamo, così, attratti da una distesa infinita di sabbia dorata… che sia un miraggio?
Lascio che i bimbi la tocchino e traccino dei segni, i granelli sono talmente fini che è pressoché impossibile trattenerli fra le mani! Il deserto è stato sicuramente il paesaggio più semplice e veloce da realizzare, ma non per questo meno affascinante. Rispetto agli altri, presenta una fauna più scarsa, ma i piccoli hanno comunque potuto conoscere the scorpion e imparare la differenza tra camel e dromedary.
Per l’ultimo appuntamento ci siamo dedicati a un grande classico: la fattoria di Old McDonald! Ma l’abbiamo fatto in grande stile! Prendete la solita scatola di cartone, un po’ di erba, rafia o vero fieno e due bacinelle/vaschette; riempite la prima con tempera marrone e schiuma da barba e mescolate fino ad ottenere una sostanza omogenea simile al fango. Nella seconda, invece, versate acqua e sapone e…Bob’s your uncle! Lasciate che i bambini si divertano facendo rotolare gli animali (a pig, a cow, a horse, a donkey, a bull, a sheep and a rooster) nel mud per poi lavarli. Tutti puliti e profumati, pronti per cenare e poi andare a letto!
E ora ditemi: noioso l’inglese prima dei 6 anni?! Quale attività avete preferito? Personalmente, pur amando molto gli animali della savana, la fattoria secondo me è stata un total blast! I bambini hanno davvero potuto sperimentare a 360°, comprendendo che sporcarsi fa parte del divertimento, ma che ovviamente l’igiene personale è fondamentale.
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